Cari amici,
all’indomani della conclusione della VIII Edizione di Sport Against Violence Event vorremmo come sempre condividere con voi riflessioni ed emozioni vissute nel corso di questi tre giorni. Quest’anno il tema portante della manifestazione è stato il “Mediterraneo” in quanto mare tra le terre, punto di incontro tra persone, culture, tradizioni ed esperienze tanto diverse quanto vicine e complementari. L’idea di base resta sempre quella dell’inclusione, della condivisione, della contaminazione intesa come occasione di arricchimento e crescita reciproci. Come al solito, la splendida cornice delle Terme di Caracalla ha fatto da sfondo ad un villaggio variegato e multiculturale, nel quale ogni associazione, Onlus, ONG ha trovato uno spazio per presentare i propri progetti e le proprie azioni, proponendo laboratori rivolti sia ad un pubblico di bambini che di adulti.
Mentre sulla pista si sono susseguite varie attività sportive, come i tornei di calcetto e green volley e la maratona di yoga, e legate al benessere, con il CEB che ha offerto trattamenti di riflessologia plantare, sul palco centrale si sono avvicendati diversi gruppi musicali che hanno animato le tre serate del 5, 6 e 7: dal coro Cantering all’Anonima Armonisti, dai Ratti in cantina ai Crifiù che con il loro brano ”Rock e Raï” hanno ispirato il tema principale di quest’anno, all’eleganza del concerto conclusivo della Schola Cantorum della LAR, accompagnata dal “Laura Desideri Ensemble” e dai percussionisti del Conservatorio de L’Aquila.
Momento come sempre partecipatissimo ed emozionante è stato quello della staffetta 12X1/2 ora che ha coinvolto quasi 50 squadre formate grazie all’impegno delle società podistiche amatoriali e di diverse ONG e Onlus che si sono sfidate in una gara di solidarietà colorata e divertente, accompagnata da una vera e propria festa a bordo pista che è andata avanti dalle 18 alle 24. Inoltre, anche quest’anno abbiamo avuto il piacere di veder correre insieme a noi i ragazzi del Progetto Filippide, che rappresentano l’altra anima di questa staffetta, in quanto incarnano la nostra idea di sport come inclusione e diritto di tutti.
Per quanto riguarda infine il lato culturale non possiamo non citare le tre mostre permanenti allestite all’interno del villaggio, le visite guidate a piedi o in bicicletta, come sempre interessantissime, e i tre panel che hanno rappresentato i momenti di riflessione privilegiata all’interno del programma della tre giorni: il primo incentrato sul tema di sport e inclusione, il secondo sull’importanza della tutela dei beni culturali in quanto beni comuni e l’ultimo sulle esperienze e testimonianze di diverse associazioni che lavorano ogni giorno nel campo dell’inclusione e dell’accoglienza.
Infine, quest’anno abbiamo ospitato delegazioni provenienti da diversi paesi: Turchia, Portogallo, Francia, Romania e Italia che hanno partecipato al progetto europeo “Learning By Body” concludendolo proprio all’interno di SAVe e i nostri partner kurdi, organizzatori della Maratona di Erbil.
Dopo aver vissuto tre giorni così ricchi e intensi, vorremmo scusarci per alcuni errori che purtroppo in buona fede abbiamo commesso, sempre ricordando che a guidarci nell’organizzare questa manifestazione sono impegno e passione, il che non ci esime però dalla responsabilità di mancare in qualcosa. Infine ci teniamo soprattutto a ringraziare tutti coloro che singolarmente o con le loro associazioni hanno contribuito alla manifestazione, tutti gli ospiti e gli amici vecchi e nuovi che ci hanno sostenuto e hanno condiviso questo percorso con noi.
Grazie di cuore e arrivederci al prossimo anno!!