La prova sportiva dei ragazzi Iraqueni alla Maratona di Roma e’ stata decisamente deprimente: complimenti a Ghazi, l’unico del terzetto in grado di portare a termine la corsa,di un’altro, regolarmente presente sulla linea di partenza abbiamo, a tutt’oggi, completamente perso le tracce, il terzo, che gia’ accusava problemi fisici nei giorni precedenti, non se l’e’ sentita di partire e mi ha spinto, sotto l’influsso dell’adrenalina da pre-maratona e la “disperazione” per come evolvevano le cose, a partire col suo chip pur di proteggere la nostra piccola “creatura”. Fin qui la prova sportiva! Ma poi c’e’ stata qualcosa che ci ha ripagato di tutto e ad oggi ci rende orgogliosi e ci da la forza per continuare a portare avanti questo pregetto: la reazione della gente comune! Molti romani gia’ lo conoscevano, altri l’hanno saputo attraverso un articolo sulla Gazzetta dello Sport di qualche giorno prima, fatto sta che avvicinandoci sulle griglie di partenza il saluto dei maratoneti e il grido di pace pace mi ha dato dei brividi lungo la schiena difficili da dimenticare cosi’ come lungo tutto il percorso! Per cui chiudiamo questo capitolo con luci ed ombre e proseguiamo verso la Baghdad Marathon, oggi sicuramente piu’ vicina!